La fase diagnostica del percorso curativo maxillo-facciale che effettuiamo nel nostro centro di ortodonzia di Padova è suddivisa in cinque fasi.

La fase diagnostica del percorso curativo maxillo-facciale

1. Visita ortodontica

Durante la visita ortodontica, ascoltiamo le motivazioni del paziente, raccogliamo l’anamnesi ed eseguiamo l’esame obbiettivo per definire la diagnosi e organizzare la raccolta della documentazione necessaria allo studio del caso e alla realizzazione del piano di trattamento. Durante questo primo contatto, ti forniamo tutte le informazioni
utili sulle eventuali procedure terapeutiche possibili.

2. Raccolta della documentazione per la realizzazione del piano di trattamento

In questa fase ci occupiamo della raccolta di:

  1. documentazione fotografica (foto del volto e della dentatura);
  2. documentazione radiografica (la documentazione radiografica standard consiste in ortopantomografia, teleradiografia latero-laterale e teleradiografia postero-anteriore).

Riteniamo utile sottolineare che, nel nostro centro di ortodonzia di Padova, tali esami vengono spesso sostituiti dalla radiografia volumetrica CBCT (Come Beam Computer Tomography), che consente una ricostruzione tridimensionale dei tessuti duri del volto con definizione molto precisa delle eventuali alterazioni scheletriche presenti.
Esistono diverse situazioni in cui, avendo necessità di avere informazioni funzionali e posturali che possono influenzare la malocclusione, richiediamo valutazioni che riguardino ambiti non prettamente legati alla sfera orale del paziente.

3. Colloquio di presentazione del piano di trattamento

Dopo aver analizzato tutta la documentazione raccolta, definiamo una diagnosi sui piani scheletrico, dentale e funzionale e il conseguente piano di trattamento, presentandola al paziente durante un colloquio in cui l’Ortodontista descrive tutte le considerazioni effettuate in merito al caso. Al termine del colloquio, il paziente riceve il Dossier Ortodontico del Centro di Ortodonzia Bavaresco 3.0. All’interno del dossier vengono riportate la completa e dettagliata descrizione scritta della diagnosi e le ipotesi di soluzione proposte. Queste informazioni saranno necessarie al chirurgo maxillo-facciale per la definizione dettagliata del programma chirurgico.

4. Visita chirurgica

In base alla documentazione ortodontica ricevuta, alle considerazioni effettuate dall’Ortodontista e alla sua valutazione clinica, il Chirurgo Maxillo Facciale definisce il piano di trattamento chirurgico informando l’Ortodontista sulla tipologia e modalità di svolgimento o esecuzione dell’intervento.

5. Programmazione dei movimenti ortodontici

La valutazione chirurgica serve all’Ortodontista per programmare i movimenti dentali necessari prima dell’intervento di chirurgia maxillo-facciale.
Il paziente, in un successivo colloquio viene informato adeguatamente in merito agli step di lavoro, alla tipologia di dispositivo ortodontico necessario, alla durata del trattamento e ogni altro aspetto a esso correlato.

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Un intervento maxillo facciale mandibola, con procedure come l’osteotomia sagittale mandibolare a scopo ortognatico, richiede un’attenta preparazione da parte del paziente per garantire il miglior risultato finale. Prima di qualsiasi intervento chirurgico il centro di ortodonzia Bavaresco 3.0 effettua una valutazione approfondita del caso, concordando con il paziente gli obiettivi del trattamento e illustrando nel dettaglio il percorso terapeutico.

 

Quando necessaria, è eseguita un’ortodonzia pre-chirurgica per preparare al meglio i denti e i tessuti di sostegno, semplificando l’intervento chirurgico che andrà ad eseguire il chirurgo maxillo facciale. Il paziente è istruito sulle procedure che dovrà seguire e nella delicata fase di recupero post-operatorio, ricevendo tutte le indicazioni per limitare al minimo i disagi.

 

Particolare cura è dedicata all’elaborazione della pianificazione virtuale dell’intervento, per progettare con precisione millimetrica le correzioni ossee della mandibola richieste per raggiungere gli obiettivi funzionali ed estetici concordati con il paziente.

 

Un attento e accurato lavoro di preparazione prima di un intervento maxillo facciale mandibola, attraverso un approccio multidisciplinare che integri competenze ortodontiche e chirurgiche, consente di ridurre al minimo i rischi di recidiva e massimizzare le probabilità di successo, garantendo il miglior recupero funzionale e l’equilibrio estetico auspicati dal paziente.

 

Intervento maxillo facciale mandibola: anamnesi e valutazione clinica

Un’attenta anamnesi e valutazione clinica da parte dell’ortodontista rivestono un ruolo fondamentale nell’individuare possibili cause di malfunzionamento della mandibola legate a difetti di occlusione dentale, malformazioni scheletriche e malposizioni dentali.

 

Fin dal primo incontro il dentista specializzato in ortodonzia deve cercare di ricostruire la storia clinica del paziente: intervistandolo sul suo stato di salute attuale e pregresso, raccogliendo informazioni su precedenti traumi cranio-facciali, sullo sviluppo dentale e scheletrico, e su eventuali disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

 

Durante l’esame obiettivo l’ortodontista ispeziona attentamente tutte le strutture orali per valutare posizione e relazione dei denti, carie e tasche parodontali. In particolare, la mandibola viene valutata su tutti i piani spaziali, per rilevare eventuali dismorfismi legati a posizione asimmetrica, deviazioni durante la protrusione e disarticolazioni temporo-mandibolari. Sono inoltre indagate mobilità articolare, presenza di dolore e rumori durante i movimenti.

 

Questa attenta disamina fornisce all’ortodontista informazioni cruciali per sospettare la presenza di un problema ortognatico, come una mandibola retrognatica o un mascellare stretto, che potrebbe richiedere non solo un trattamento ortodontico tradizionale ma anche un intervento di chirurgia maxillo-facciale. Un’accurata anamnesi e visita da parte dell’ortodontista risultano quindi fondamentali per individuare in fase iniziale eventuali cause scheletriche di malfunzionamento della mandibola e indirizzare verso il corretto percorso terapeutico.

 

Intervento mandibolare maxillo-facciale: radiografie panoramiche

Le radiografie panoramiche, od ortopanoramiche, rappresentano uno strumento diagnostico fondamentale per gli ortodontisti, permettendo di valutare semplicemente e accuratamente gli aspetti dentali. 

 

Questo tipo di radiografia, che fornisce una visione completa delle arcate dentali e delle ossa mascellari, permette di:

 

  • Verificare la posizione delle radici dentali e rilevare eventuali patologie parodontali.
  • Individuare denti inclusi o infraocclusi che possono influire sulla funzione della mandibola.
  • Rilevare la presenza di fratture alle ossa mascellari dovute a traumi.

 

Questo tipo di radiografia risulta imprescindibile nell’armamentario diagnostico dello specialista in ortodonzia, consentendo di valutare con precisione le relazioni spaziali tra le ossa mascellari, i denti e la mandibola per impostare il piano terapeutico più adeguato.

 

Intervento maxillo-facciale mandibola Padova: esami tridimensionali

Gli esami tridimensionali del viso, come le TAC cone beam e le ricostruzioni 3D, rappresentano strumenti diagnostici fondamentali nell’ambito della collaborazione tra ortodontisti e chirurghi maxillo-facciali. Le moderne apparecchiature TC a fascio conico (CBCT) permettono di acquisire immagini ad alta risoluzione delle strutture anatomiche del viso riducendo notevolmente la dose di radiazioni per il paziente.

 

Queste immagini tridimensionali forniscono all’équipe medica informazioni essenziali per:

 

  1. Esaminare accuratamente forma e anatomia della mandibola e del complesso temporo-mandibolare, identificando iposviluppi o deformità responsabili di compromissione della funzionalità.
  2. Studiare in dettaglio le relazioni spaziali tra denti, spazi ossei e ossa mascellari, evidenziando eventuali cause scheletriche di malfunzionamento della mandibola.
  3. Pianificare con precisione millimetrica eventuali interventi di chirurgia ortognatica per correggere malocclusioni che non rispondono alla sola ortodonzia.
  4. Guidare in modo computerizzato l’intervento chirurgico massimizzandone l’accuratezza.

 

Le TAC cone beam e le ricostruzioni 3D del viso risultano indispensabili per una diagnosi precisa da parte dell’équipe di ortodontisti e chirurghi maxillo-facciali. Consentono infatti di individuare esattamente gli eventuali difetti scheletrici responsabili di una compromissione della funzione mandibolare, pianificando al meglio l’iter diagnostico-terapeutico.

 

Intervento maxillo-facciale: Pianificazione virtuale dell’intervento

Una precisa pianificazione virtuale dell’intervento di chirurgia ortognatica sulla mandibola, eseguita dall’ortodontista e dal chirurgo maxillo-facciale, è fondamentale per massimizzare i risultati e l’accuratezza. Le moderne metodiche di simulazione al computer, basate sulle ricostruzioni 3D del viso ottenute mediante TAC cone beam, consentono all’équipe medica di:

 

  • Valutare con precisione millimetrica gli spostamenti ossei necessari della mandibola per correggere malocclusioni o deformità.
  • Studiare nei minimi dettagli la morfologia di condilo e fossa glenoidea, simulando il posizionamento ottimale dell’articolazione temporo-mandibolare.
  • Pianificare con precisione l’orientamento delle osteotomie, le dimensioni delle fratture ossee e il posizionamento delle viti di osteosintesi.
  • Verificare virtualmente il progetto chirurgico, simulando l’occlusione post-operatoria e i rapporti funzionali tra denti e ossa mascellari.
  • Salvare sul computer tutti i parametri che riguardano la pianificazione dell’intervento, da trasferire in sala operatoria mediante navigazione digitale.

 

In questo modo il chirurgo maxillo-facciale è in grado di eseguire l’intervento di chirurgia ortognatica sulla mandibola in modo estremamente accurato, riproducendo fedelmente quanto simulato virtualmente insieme all’ortodontista. Una precisa pianificazione virtuale dell’intervento, basata sulle informazioni ottenute grazie agli esami diagnostici e alla collaborazione multidisciplinare risulta indispensabile per consentire al chirurgo maxillo-facciale di correggere in modo ottimale eventuali anomalie della mandibola mediante tecniche di chirurgia ortognatica.

 

Intervento mandibolare: Benefici combinati

Il lavoro in stretta collaborazione tra ortodonzia e chirurgia maxillo-facciale permette di ottimizzare notevolmente i risultati finali di un trattamento ortodontico chirurgico volto a correggere difetti scheletrici della mandibola. L’azione combinata dell’ortodonzia pre e post-chirurgica insieme all’intervento di chirurgia ortognatica eseguito dal chirurgo maxillo-facciale consente infatti di:

 

  • Ottimizzare l’allineamento dentale pre-chirurgico, preparando al meglio il paziente e facilitando il lavoro del chirurgo.
  • Pianificare con precisione l’entità delle correzioni mandibolari da effettuare chirurgicamente sulla base della posizione ottimale dei denti.
  • Completare l’allineamento dentale post-chirurgico, guidando i denti nella loro corretta posizione in base alla nuova anatomia della base scheletrica mandibolare.
  • Massimizzare l’occlusione ottenuta e la stabilità a lungo termine dei risultati attraverso una graduale stabilizzazione della nuova articolazione temporo-mandibolare.
  • Migliorare armonia ed equilibrio del volto grazie all’integrazione dei movimenti ossei eseguiti chirurgicamente con il nuovo posizionamento dei denti.

 

Solo un trattamento ortodontico chirurgico svolto in modo coordinato da ortodontisti e chirurghi maxillo-facciali, sfruttando al meglio le rispettive competenze, è in grado di ottimizzare i risultati in termini di occlusione, funzionalità mandibolare ed equilibrio estetico del volto.

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